Vi sarete trovati di fronte a mille consigli su come affrontare un colloquio di lavoro o un appuntamento con un cliente. Sicuramente saranno stati tutti più o meno validi a seconda delle situazioni. Voglio invece soffermarmi su quelli che, secondo me, sono 4 punti fermi da applicare sempre.
Un appuntamento con un cliente o un colloquio di lavoro è il frutto di processo a monte già sapientemente portato avanti (a meno che non stiate mentendo spudoratamente e abbiate sparato nel mucchio migliaia di CV: in questo caso è “statistica” sui grandi numeri, spesso fallimentare allo step successivo).
Nella successiva fase di colloquio, per avere una ragionevole opportunità di creare interesse nel vostro interlocutore, i passi principali da seguire sono essenzialmente quattro. Alcuni potete mutuarli anche in fase di presentazione iniziale ad un’azienda, attraverso lettera motivazionale, profilo LinkedIn o struttura del CV. Bene, cominciamo.
Indice
Studiate le caratteristiche aziendali su tutti i canali disponibili.
Ormai non c’è nulla che non si trovi su internet. In particolare, per il mio lavoro di web strategist mi concentro sull’analisi del sito web, la conseguente analisi dei principali competitor e l’analisi dell’andamento dei canali social nell’ultimo anno.
Per il sito web, utilizzo strumenti come Seozoom (per il mercato italiano) o Semrush (per il mercato estero), che già nella visione di insieme danno un’idea del traffico potenziale del sito, delle chiavi di ricerca degli utenti che sono atterrati sul sito, delle principali keyword posizionate, nonché dei competitor (analizzo se sono in linea col Mercato di riferimento, ovvero se le pagine web del cliente aggrediscono il mercato giusto o si trovano posizionate in settori errati).
Per i canali social utilizzo strumenti come Fanpage Karma che fornisce uno sguardo approfondito sul pubblico dei fan e sulle modalità di interazione. Ciò mi è utile e necessario per analizzare, di contro, i canali social dei competitor e verificare chi ha indicatori di performance migliori. In tal modo posso avere già a mente una possibile base di strategia social, da riallineare, ovviamente, sulla base del budget del cliente.
Poi c’è Google. Che dire, non dovrei neanche menzionarlo. Le analisi di ricerca del brand e di parole chiave correlate alle principali di cui sopra danno un’idea ulteriore delle potenzialità o delle criticità aziendali per certi argomenti.
Per voi possono non è essere necessari tutti questi passaggio ma analizzare il sito web e gli articoli correlati su Google può aiutarvi a capire i punti di forza, di debolezza, il target di mercato e i possibili scenari di sviluppo. Se siete preparati su questi punti, avete in mano informazioni che potrete traslare nelle vostre motivazioni e punti di forza.
Non anticipate mai una risposta e non interrompete la controparte.
Dovete avere pazienza e sapere ascoltare. Entusiasmo non fa rima con saccenza.
Il cliente o la HR di turno potrebbero fornirvi informazioni basilari per il proseguimento dell’incontro, che magari non sono quelle che state ipotizzando mentre parla. In particolare cercate di capire bene gli obiettivi del cliente, cioè come potete aiutarlo. Cercate di andare dal generale al dettaglio, perché l’obiettivo di fondo è sempre uno, magari ancora non totalmente chiaro a lui stesso. Sta a voi comprenderlo. Il resto sono corollari con cui si gioca di fino.
Intervenite sempre a tono, prendetevi le giuste pause ed organizzate mentalmente la replica (non è detto che dobbiate avere sempre l’ultima parola), per essere chiari sintetici e attinenti.
Sapere ascoltare ed elevare la propria soglia di attenzione è un valore aggiunto che stiamo perdendo con le nuove modalità di comunicazione sempre più veloci ma spesso fuorvianti. Un appuntamento o un colloquio di lavoro sono occasioni per riappropriarci del gusto di ragionare.
Non mentite mai.
Non fatevi belli dicendo che “avete avuto esperienze di quel tipo in passato e che gli eventi vi hanno portato a fare altro, ma cercate quel ruolo da sempre”. Chi vi sta davanti è avvezzo a parlare con fornitori e dipendenti. Al 99,9% sarete sgamati già solo per un “ehm” di troppo o per una goccia di sudore sulla fronte.
Indicate, piuttosto, le vostre esperienze in ruoli o settori affini e come avete risolto il tal problema in quel caso. Se vedete apertura, proponete di formarvi a dovere internamente sul ruolo cercato e di creare una strategia integrata tra la vostra esperienza e quella in eventuale formazione, al fine di verificare in corso d’opera il canale di crescita più idoneo agli obiettivi richiesti.
Date rispetto ma pretendete rispetto.
Il cellulare va spento o deve essere modalità silenziosa, nel vostro caso (siete comunque in una posizione di svantaggio). Ma anche chi vi ascolta o parla con voi non deve essere continuamente interrotto da chiamate, segretarie o dipendenti.
Siete lì per un motivo ben preciso che deriva da un processo selettivo a monte e da un appuntamento. Non ci sono scusanti per trattarvi con scarsa attenzione. Nel caso succedesse e fosse chiaro che, per il ruolo richiesto, lo stretto contatto con quella persona è fondamentale, ringraziate cortesemente a fine colloquio/appuntamento, ma scappate a gambe filate.
Non siete un numero ma una risorsa; interna o esterna che sia.
E voi? Avete altri punti fermi che costituiscono la base dei vostri appuntamenti di lavoro?