Facebook sempre più  Grande Fratello

Facebook sempre più Grande Fratello

Facebook è il social Network dominante e tale vuole rimanere. E’ evidente. Tutte le strategie sono orientate verso una user experience di qualità. La persona rimane al centro di tutto, perché si trova sulla piattaforma per diletto personale innanzitutto.

Tutto ciò che avviene all’interno, e il sig. Zuckenberg sta facendo proprio di tutto per non farci uscire e vivere lì dentro, deve avvenire senza calpestare i piedi a nessuno. Non ci si deve stancare dei contenuti e di come ci vengono presentati.

Passo indietro.

Avevo appena iniziato a scrivere questo articolo quando mi è arrivata la notizia della morte di Casaleggio. Questa cosa mi ha lasciato stupito, e non poco. Premetto che non sono della corrente del Movimento 5 Stelle, ma sicuramente ho ammirato il suo pionierismo in un mondo della comunicazione che va velocissimo e che ha saputo cavalcare alla grande.

Voi direte, cosa c’entra tutto ciò con il titolo e come si ricollega a questo post? C’entra. Perché il mondo dei Social Media parte dal blog per arrivare alla condivisione sui network, e il movimento 5 Stelle in italia è stato tra i primi ad utilizzare massicciamente l’amplificatore di notizie che è Facebook.

Facebook è esso stesso il pioniere della comunicazione del recente passato, del presente e del futuro.

La posizione da leader dominante è stata raggiunta con manovre e strategie sagaci, con acquisizioni lungimiranti (Instagram e Whatsapp su tutte), e la strada continua ad essere spianata con i recenti cambiamenti che caratterizzeranno il 2016. Andiamo con ordine per analizzare questi ultimi.

L’introduzione della piattaforma dei video è ormai consolidata. All’inizio, l’idea di competere con il gigante Youtube sembrava essere stata il frutto di una mente megalomane e cieca. I risultati, si sa, sono ben diversi. Ora Facebook è praticamente leader di settore. Tutto ciò nonostante l’impossibilità di sfruttare i video per fini commerciali con l’inserimento di pubblicità e banner ad hoc, come invece avviene sulla piattaforma video di Google.

Poi è arrivato il live streaming. Tutti a dire “ma a chi serve? E poi c’è Periscope!”  Risposta: a tutti coloro vogliono fare instant marketing, story-telling e CRM. Risultato: Periscope è finito quasi nel dimenticatoio, causa in parte anche della crisi degli ultimi mesi di Twitter (la casa madre).

Arriviamo poi all’evoluzione della gestione delle pagine aziendali su facebook. Queste, si sa, sono la gallina dalle uova d’oro per il social network. Servono alle aziende per comunicare in modo “umano” con i clienti e per raggiungere nuovo pubblico, ma tutto ciò avviene solo mettendo mano al portafogli e fornendo i 16 numeri della nostra carta di plastica al Sig. Zuckenberg.

Ora su facebook si può anche vendere? Ebbene si!

Da qualche giorno alcune pagine sono abilitate a creare un proprio catalogo, all’inserimento praticamente infinito di nuovi prodotti, alla pubblicità degli stessi singoli prodotti o dell’intero catalogo e alla vendita attraverso un operatore (tipo paypal per intenderci) che, a fronte di una commissione inferiore al 3%, permette di avere un vero e proprio e-commerce senza sito web. Presto la cosa sarà estesa a tutti. Per carità, si può discutere del fatto che si rischierà di essere inondati di messaggi pubblicitari, ma state certi che a Menlo Park hanno pensato anche a questo: saremo raggiunti solo se avremo realmente mostrato interesse per quel tipo di servizio o prodotto in passato, e la pubblicità costerà alle aziende un po’ di più. Insomma il Social Media Manager di turno dovrà essere ancora più bravo nel fornire messaggi utili ed informativi al pubblico dell’azienda che segue, inframmezzandoli al momento giusto con iniziative promozionali.

A proposito di iniziative promozionali. Anche il limite del 20% di testo nelle immagini utilizzate nelle inserzioni di Facebook è stato rimosso. Un chiarimento è necessario. Chi vuole pubblicare annunci per sponsorizzare la propria azienda o la propria attività è vero che non ha più questo limite, che una volta bloccava le inserzioni, però dovrà pagare di più per renderle visibili al proprio target. Insomma, il concetto è “Vuoi qualcosa di più? Paghi!”. Più sarà il testo nell’immagine e più sarà difficile raggiungere il proprio pubblico.

Da dove nasce la strategia di Facebook?

Utenti facebook e privacyI recenti sviluppi della piattaforma hanno lo scopo non celato di sottrarre pubblico e spazio agli altri social media e ai siti web, dando al contempo un’esperienza personalizzata all’utente. Come? Sfruttando algoritmi complessi che permettano alle persone di tagliare fuori dalla propria sfera di interesse ciò che non gradiscono, semplicemente utilizzando il database di informazioni che il sistema già ha.

Zuckenberg l’aveva reso noto qualche tempo fa: il suo scopo è quello di prevedere i nostri desideri e soddisfarli già prima che noi stessi possiamo esserne consci. La strada è intrapresa e il 2016 sarà un’importante tappa di consolidamento.

E voi, ve ne siete resi conto?

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Un commento

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