Inglese e adattamento evolutivo: tra necessità e lavoro

Inglese e adattamento evolutivo: tra necessità e lavoro

Se non sai l’inglese, al giorno d’oggi non vai da nessuna parte! Quante volte te lo sei sentito dire? Qualsiasi lavoro manageriale, che sia da dipendente o come libero professionista, richiede ormai una conoscenza di buon livello dell’inglese; preferibilmente anche di una seconda o terza lingua.

E’ la dura realtà. Non si tratta di una cosa nuova. La lingua inglese non è un mero strumento di comunicazione globale ma un adattamento evolutivo per unire culture totalmente diverse e far sì che possano intendersi al meglio, superando le barriere date da criteri e modi di dire consolidati a livello nazionale.

I vantaggi competitivi

Non è un caso che le figure professionali più ricercate abbiano acronimi o sigle mutuate dai paesi anglosassoni: project manager, sales manager, business development manager, CRM, social media manager, content marketing manager. E chi più ne ha più ne metta! Aberrante? Forse, ma così è. Punto!

Perché idee, tendenze (o “trend” per rimanere in tema), opportunità e nuovi sviluppi nascono al 99% all’estero. E il traino principale sono ancora Stati Uniti e Regno Unito.

In particolare, se vuoi lanciarti in una qualsiasi professione sul web devi avere chiaro il concetto. Vuoi gareggiare per lo meno ad armi pari con la fitta concorrenza? Impara bene l’inglese ed utilizzalo.

Altrimenti è come decidere di fare i 100m contro Bolt (anche se ha passato ormai “il testimone”) e tutto il resto della squadra giamaicana. Li puoi “seguire” ma di certo non superare!

Chi ha una posizione consolidata come blogger, influencer, apologist, evangelist o personaggio in via di beatificazione, avrà sempre un vantaggio competitivo nei tuoi confronti. L’unico modo per far sentire la tua voce ed emergere dalla massa è informarti e formarti costantemente, mettendo in pratica ciò che impari.

Questo percorso non può prescindere da un monitoraggio costante di quello che succede all’estero, apprendendo senza filtri e prima degli altri. Ciò non significa che ciò che produci deve essere in inglese (cioè ben venga, perché significa ampliare a dismisura il tuo bacino di utenza e i tuoi potenziali follower/clienti). Non è questo il punto.

Le motivazioni sono semplici e quelle basilari ritengo siano 4.

I trend-topic

Nascono spesso all’estero e in Italia arrivano con un ritardo che può andare dalle poche decine di minuti (es. una dichiarazione scioccante da parte della celebrità di turno) a giorni, se non addirittura mesi: esempio lampante è la diffusione di una nuova funzionalità di Facebook.

Apertura mentale

Interfacciarsi ed interagire con l’estero porta ad una visione più ampia di un argomento. La notizia, meno filtrata più o meno faziosamente dai media nazionali, è soggetta ad una pluralità di punti di vista che permettono di comprendere le sue dinamiche del momento.

Mercato vasto

E’ vero, come detto, che non devi per forza usare l’inglese in maniera attiva, ma se lo fai la risonanza è molto maggiore. Puoi intercettare non solo persone e aziende di cultura anglosassone, ma anche tutti coloro che, per necessità o virtù, utilizzano l’inglese ad un livello quanto meno discreto.

Aumento di professionalità

Aumentando i punti di vista ed avendo a che fare con professionalità dalle quali nascono le tendenze, inconsciamente si assorbono quei meccanismi che aiutano ad essere più veloci nella capacità di analisi. Attenzione! E’ anche vero che bisogna sviluppare un senso critico tale da accantonare al volo le bufale o le iperboli comunicative. Ma anche grazie a questo processo, la crescita è automatica.

Insomma, si tratta di un vero e proprio training.

Altra metafora? E’ come giocare a tennis con Roger Federer: probabilmente le prime dieci volte non ci capisci nulla, poi cominci a rimandare la palla di là una volta, poi due. Ma lo scopo è migliorare in fretta, cosicché quando giocherai col campioncino del Circolo di quartiere, potrai dire la tua, se non addirittura vincere.

Si tratta di un impegno supplementare, non da poco. E’ indubbio! Ma la qualità del tuo servizio o prodotto e la tua credibilità passano forzatamente da questo.

Sei d’accordo? Vedi altre motivazioni, professionali e non, legate alla necessità di conoscere la lingua inglese?

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