La raccomandazione è realmente negativa?

La raccomandazione è realmente negativa?

Sono curioso e, come fanno tutti i curiosi, mi fermo ad esaminare le dinamiche sociologiche con le quali vengo a contatto. Mi capita così di osservare come certe azioni siano così radicate da trasformare gli strumenti in nostro possesso, facendo sì che l’origine delle cose venga stravolta.

Prendiamo il concetto di raccomandazione.

Premesso che non sono mai stato raccomandato per qualsivoglia opportunità, mi rendo però conto di come il termine goda di una pessima fama, non totalmente meritata. Il suo valore è tanto vituperato da risultate malsano persino alla pronuncia. Chiunque riceva o subisca una raccomandazione (o ne sia coinvolto) fa di tutto per non esserne additato.

La raccomandazione, soprattutto se esplicita, sporca la fedina personale e soffoca la stima altrui. Ma il significato di raccomandazione è decisamente ampio e di certo non negativo nella maggior parte delle sue sfumature. Citando dalla Treccani:

“Raccomandazione

  1. Esortazione o consiglio improntati a motivi affettivi ( le r. della mamma ), professionali ( ricordati delle r. del medico ) o di autorità, reale o presunta ( non so che farmene delle tue r. ).
  2. Segnalazione di una persona a chi si ritiene possa agevolarla nel conseguimento di uno scopo pratico, difficilmente conseguibile per le vie ordinarie: lettera di r.
  3. Nel linguaggio postale, l’operazione con la quale una lettera, un pacco, ecc. vengono raccomandati.”

Continuando, nella religione il concetto di raccomandazione indica speranza e affettuosità: raccomandare l’anima a Dio. Gli stessi anglosassoni nei loro processi di selezione, fatti propri da moltissime aziende, esortano la raccomandazione di amici e parenti, se questa è utile a snellire i processi che coadiuvano le scelte.

Perchè allora l’immaginario è totalmente negativo?

Perché i casi celebri ci hanno abituato così: dalla politica, al lavoro, alla finanza. Gli esempi negativi fanno scuola. Le situazioni creano così le accezioni e i contesti diventano esempi assoluti. Il significato diventa significante.

Raccomandazione come possibilità non esclusività

Dando per scontato il valore assoluto di chi viene sponsorizzato, la raccomandazione deve essere una ‘possibilità di accesso ad un’opportunità’ che aiuti il sistema quando questo è in difficoltà di analisi e di scelta. La raccomandazione diventa un concetto negativo quando da possibilità diventa ‘esclusivo meccanismo di accesso ad un’opportunità’. Quando viene meno il concetto di valore e di pari opportunità allora siamo di fronte ad un abuso.

Non è il teorema di raccomandazione ad essere sbagliato; è il sistema a monte ad essere sballato poiché utilizza lo strumento in modo improprio, affiancandolo ad altri quali la corruzione, l’obbligo di scambio e il ricatto.

Tutto muta, così come muta il nostro modo di comunicare, ma il concetto di scelta, che guida il nostro percorso di vita, esclude in automatico l’imposizione. Il problema è che spesso non scegliamo ma aspettiamo che altri scelgano per noi. Questo è l’errore di fondo.

Non siete d’accordo? Fatemi sapere come la pensate.

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