Pianificare per depianificare in 10 punti

Pianificare per depianificare in 10 punti

In qualsiasi lavoro partiamo sempre da una programmazione delle attività, perché abbiamo delle scadenze da rispettare e degli obiettivi da raggiungere. Ciò è vero anche nella vita privata. Quindi il lavoro più difficile è proprio la programmazione stessa.Vi porto il mio esempio.

Chi mi segue sa che sono un Social Media e Content Marketing Manager ma anche un blogger (del resto, non sareste qui a leggere…che sveglione che sono eh?!). Le mie attività consulenziali e di personal branding vanno a braccetto e si intersecano tra di loro. Ogni giorno devo rivedere il mio piano di lavoro in funzione delle necessità specifiche, alterando pertanto l’intera scaletta settimanale.

Consideriamo una giornata tipo:

Social Media e Content Marketing1. Mi alzo (spesso imprecando contro la sveglia) e già durante la preparazione della colazione, ma rigorosamente dopo il caffè, mi collego ai social cui sono iscritto per interagire con chi ha interagito con me.

2. Analizzo gli eventuali trend (twitter e linkedin) e gli argomenti di attualità attraverso il feed di notizie, per rimanere aggiornato e trovare magari nuovi spunti.

3. Mi dedico all’analisi del blog e dei relativi analitycs per verificarne la tipologia di distribuzione ed interazione.

4. Scrivo (circa due volte a settimana) un post su argomenti che interessano me e ovviamente il mio pubblico target.

5. Definisco le tempistiche di condivisione dell’articolo sui social, sia in base al tipo di social media sia in base all’argomento trattato, e creo la bozza dei post.

6. Verifico i contenuti in programmazione per i clienti (scadenze a breve termine).

7. Mi dedico ai clienti “freddi” (non intendo quelli meno passionali!…ma quelli con scadenze più a lungo termine), e quindi alla definizione dei contenuti da scrivere per loro.

8. Incontro clienti o potenziali nuovi clienti (in genere nel pomeriggio).

9. Verifico l’andamento dei contenuti pubblicati per soggetti terzi nell’arco dei 3-4 giorni precedenti.

10. Interagisco nuovamente nei social cui sono iscritto (dopo cena).

Questa è una scaletta di massima, che viene poi esplosa nei dettagli e condivisa con i collaboratori per ripartizione, ove possibile, delle attività. Ma soprattutto è una scaletta che viene puntualmente disattesa!

Il motivo è semplice. L’interazione, l’engagement sociale, vive del momento specifico o del coinvolgimento, dell’empatia dell’argomento. Come tale, non può essere temporalmente intrappolato. Alcune attività possono andare in secondo piano rispetto ad altre, nuove e inaspettate. L’importante è non perdersi. Per questo la propria programmazione personale deve incastrarsi con i palinsesti dei clienti o di chiunque ci dia da mangiare.

Personalmente, agisco in modo tale da prioritizzare (termine orrendo ma usato così spesso che ne sono quasi schiavo) o addirittura cercare di anticipare l’interesse del momento. Il classico discorso “il ferro va battuto finché è caldo!”. Le attività non strettamente legate a personal branding le pianifico per tempo, quantomeno con un paio di settimane di anticipo, per avere sempre dei paletti più o meno ampi all’interno dei quali muovermi.

E’ fondamentale sapere bene i bisogni altrui, facendo domande e ascoltando. Sapere esattamente come arrivare dal punto A al punto B richiesto, permette una pianificazione di base non depianificabile. Attorno a questa si stabiliscono dei gradi di libertà relativa, per gestire al meglio necessità e flussi informativi non prevedibili.

Nel mio caso, dei 10 punti elencati, quelli dal 6 al 9 (ovvero i centrali della giornata), devono essere sempre smarcati. I punti 1 e 10 sono fondamentali per la cura della reputazione.

I punti dal 2 al 5 hanno i maggiori gradi di libertà. Metaforicamente, ciò si traduce nel tempo dedicato a “verificare il contenuto dei bagagli già preparati” e al “check dei documenti e dei biglietti” prima di partire per un viaggio: attività che possono essere spostate all’ultimo minuto. Ogni tanto il rasoio e il dentifricio si dimenticano, è vero, ma nulla di grave…ci si organizza sul post-o! 😉

Voi come depianificate?

Condividi

2 commenti

  1. Pingback: Come condividere i post sui social - Vivere Social

  2. Pingback: Ci può essere un venerdì 17 anche di giovedì 10 - Vivere Social

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.