Il TTG di Rimini, la più importante fiera italiana del turismo, è stata l’occasione per fare il punto sulla ristorazione di fascia alta italiana per comprenderne la competitività e l’enorme potenzialità. I numeri parlano chiaro.
L’industria turistica italiana gode di ottima salute. Lo dimostrano i numeri e lo sviluppo dell’indotto registrato negli ultimi anni. Al TTG Forum, l’area congressi dell’evento turistico di Rimini che ha segnato più di 72000 presenze con una crescita del 20% rispetto all’anno precedente, si è fatto il punto della situazione su una delle punte di diamante del settore, la ristorazione stellata.
I numeri
Sono 343 i ristoranti Michelin in Italia. Il fatturato totale per il 2017 è intorno ai 300 milioni di euro, con una crescita del 10% rispetto al 2016.
Su 100 clienti il 50% è rappresentato da coppie ed imprenditori. Il restante 50% da turisti (italiani e stranieri), appassionati, famiglie e giovani sotto i 30 anni, con quote via via decrescenti.
Se i numeri di cui sopra sono una logica conseguenza del potere di acquisto delle categorie risultanti, non sono così scontati i numeri dell’indotto, la vera forza motrice e sinergica che fa e deve fare volare il settore.
I clienti che, oltre al oltre al pranzo o alla cena, soggiornano sul territorio per una o più giorni spendono in media:
- 268 euro, i clienti italiani;
- 738 euro, i clienti stranieri.
A conti fatti, i 343 ristoranti stellati Michelin producono un indotto di circa 364 milioni di euro. Vale a dire che ogni ristorante in media genera un valore indotto superiore ad 1 milione di euro ogni anno.
I dati sono sintetizzati nell’infografica di seguito.
Cosa si può desumere da questo elenco?
Semplicemente ciò che si è sempre saputo e che si sta sempre più concretizzando. Il turismo è un percorso esperienziale che tocca più dinamiche sensoriali ed emotive. La trattoria genuina o il ristorante stellato sono fiori all’occhiello del made in Italy, ma da soli non bastano più.
Ce lo insegnano i francesi, ai quali non abbiamo nulla da invidiare, che con il loro modello di Chateau creano un connubio perfetto tra enologia, gastronomia e turismo. La suggestione che genera un esperienza a 360° come questa, scava nell’immaginario e diventa un formidabile spot basato sul passaparola.
La valorizzazione del territorio nasce dalla sinergia, dai servizi che si consolidano, dall’effetto wow che si genera. Un effetto questo che non è più un plus ma deve essere un must per crescere a livello globale.
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